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Il vitigno a bacca nera più coltivato in Italia

Il vitigno che più di tutti rappresenta la Toscana è senza dubbio il Sangiovese, ma in realtà viene coltivato dalla Romagna fino alla Campania. Non a caso, il Sangiovese è in assoluto il vitigno a bacca nera più diffuso in Italia, insieme al Barbera. Il Sangiovese contribuisce alla composizione di tanti altri vini, tra cui il celebre Brunello di Montalcino, il Vino Nobile di Montepulciano, il Rosso Piceno, il Chianti, il Sangiovese di Romagna e il Morellino di Scansano, solo per citarne alcuni.

Quali sono le caratteristiche del Sangiovese

Il vino che si ottiene dal vitigno Sangiovese si presenta di colore rosso rubino intenso (dopo 4-5 anni di invecchiamento tende al granato). Al palato è caldo, fruttato, con una spiccata acidità e un tannino vivace. Questo vino, infatti, è facilmente riconoscibile per il suo bouquet di violetta e ciliegia.

Le riserve solitamente sono affinate in legno, passaggio che conferisce al vino sentori di cuoio, tabacco e cacao.

Come abbinare il Sangiovese

Il Sangiovese va aperto almeno un’ora prima della degustazione (anche alcune ore prima se è affinato) e servito in calici di dimensioni medio-grandi. La temperatura ideale è di 16-18°C, in base alla tipologia.

Questo vino dà il massimo con i primi piatti ai sughi di carne e i secondi a base di carni rosse alla griglia o al forno. Le versioni riserva possono accompagnare anche la selvaggina da piuma e da pelo, come il cinghiale.